Don Michele, che origliava dietro la porta, entrò senza bussare. Al Podestà:
- Che vogliono?
- Evacuare il paese. Stanotte salteranno il palazzo baronale, la chiesa e il ponte del pozzillo.
Don Michele, in un lampo, giocò a pari e dispari mentalmente, scrutò gli animi dei tedeschi. Si rese conto che facevano sul serio. Con calma:
- Vittò, per noi il minor male è il ponte. Per loro un punto strategico. Il solo punto strategico. Lasciagli il ponte.
- Don Michè!…
- In paese ci sono due macchine: il camioncino di C(i)ccill' Laipold e la vecchia balilla di Piropopp'. Ne passerà di tempo prima che circoleranno altre macchine. Lasciagli il ponte… Ti dico.
E rivolto al Segretario Comunale: - Attilio, diglielo anche tu.
Il segretario rientrò con la testa nelle spalle: - Vittò, ha ragione Don Michele. Perderemo il ponte. Salveremo il paese.
… E così avvenne.
- Ci hanno dato dieci minuti. Lasciate tutto. Correte negli scantinati - Urlava "Sciascià", il banditore comunale, ad ogni cap'ruar' - Lasciate tutto. Lasciate tutto… gridavano i Carabinieri che entravano e uscivano dalle case.
Zia Vincenza: - Non se ne parla nemmeno. Va bene così, come stiamo. Siamo vecchi ed è meglio morire in casa propria, che sotto la neve.
… pochi momenti di attesa…
La morte la respirai con il buio.. Poi l'esplosione, che la paura ha ingigantito.
Le case tremano, i vetri delle finestre in frantumi, le pietre del ponte ricadono a grandine sui tetti e nei vicoli… e dalla Ripetta zi 'Ndoni(e) d' Cro(o acuta)n' che urla:
- Mèrì! Merì. Ki a visht' Mèri(je) mi(je)?.
E noi nei sotterranei a pregare. Quei sotterranei gonfi di odore e terrore… ma vivi e… non su un camion, evacuati e diretti chissà dove, in folle accalcate, dirette verso un confine da conquistare e…
Il vento gelido che annunciava neve faceva più paura dell'esplosione. Nessuno osò uscire allo scoperto e correre a vedere.
- Domani è giorno - disse nonna...
Testo: Giuseppantonio Cristofaro
Programmazione HTML e fotografie: Walter La Marca