... lo sentiranno urlare tra le acacie - 'ball' pa' kosht' du mied'k' arrèt' u pèlazz' d' donv'ttori(e) o 'mbèr' i f'ntènèll' (giù per la costa del medico, dietro il palazzo di Don Vittorio o verso le fontanelle). |
Clicca qui per ascoltare la pronuncia dialettale 117 Kb |
Scendendo per la "Costa del Medico", dietro il palazzo di Don Vittorio (Lato NORD OVEST del paese) si attraversa un fitto bosco di acacie e di rovi, dove il camminare non è agevole. |
Un canale sopraelevato prelevava l'acqua a monte di una cascata e la portava sino a due grosse e profonde cisterne.
Naturalmente questo mulino, data la scarsità d'acqua, funzionava soltanto nel periodo invernale. In questo periodo si macinava giorno e notte senza interruzione... poi... sarebbe venuto Maggio e l'acqua sarebbe stato un ricordo!
Dalle cisterne, l'acqua scendeva in una grotta dove era posta la ruota dentata (di solito in legno) che poi trasmetteva il movimento alla macina.
I luoghi sono aspri e possiamo immaginare il lupo mannaro correre tra queste balze, urlare e lamentarsi alla luna; i contadini, in compagnia del mugnaio, che, attendendo il turno per macinare, raccontavano strane storie di paure, di lupi veri, di lupi mannari e di streghe.
E, a un rumore più forte, si affacciavano alla finestra del mulino e guardavano in su, verso il paese, dove qualche lumino indicava che c'era qualcuno ancora sveglio e poi guardavano verso il ponte, per vedere chi stesse arrivando e, non vedendo nessuno, rientravano e...
Testo: Giuseppantonio Cristofaro & W.
HTML e Foto: Walter