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Ripabottoni

Campobasso

Molise

Italia

Arturo Giovannitti - 1912

Fondazione Virtuale
Arturo Giovannitti

Quasi una predica

Arturo Giovannitti, figlio di Ripabottoni, avrebbe oggi novanta anni (Al tempo dell’articolo N.d.R.) se la morte non gli avesse tolto la parola quando egli aveva ancora molte cose da dire per sé, dopo quelle meravigliose che aveva detto per gli altri, i suoi fratelli lavoratori, gli umili, i poveri, gli afflitti.
Ma ora, a distanza di quindici anni dalla sua scomparsa, (Riferito sempre al 1974, data dell’articolo N.d.R.) ci accorgiamo che né gli uomini, né la morte sono riusciti a domare la sua voce, e il silenzio non sarà mai più il suo immemore giustiziere, il suo tiranno.

Perché Arturo Giovannitti non è morto. Lo affermò il giudice Jacob Panken all’indomani della sua scomparsa. Ora sappiamo che aveva ragione, nella sua facile profezia, perché si sta avverando.

Giovannitti non soltanto è tuttora vivo nella sua poesia, ma è diventato un punto di partenza, un passaggio obbligato per tutti gli studiosi di storia delle rivoluzioni sociali e del movimento sindacale internazionale.

….Per la gente del Molise, la gente della sua terra natale e di gioventù, questo molisano trapiantato negli Stati Uniti ai primi del secolo, al punto di diventare il bardo della libertà in quella grande repubblica stellata, è tuttora un illustre sconosciuto.
…nel 1964… ricorreva di Arturo Giovannitti, l’ottantesimo anniversario della nascita. Era l’occasione buona per le autorità ufficiali, per gli uomini di cultura e soprattutto per gli uomini di una certa ideologia, fare qualcosa, una conferenza, la commemorazione con una lapide, una campagna pubblicitaria, per far sapere a chi non sapeva nulla di Giovannitti qualcosa che contribuisse a onorarne la memoria.

… Ci premeva riaprire il discorso su Arturo Giovannitti e lo abbiamo fatto con una specie di tavola rotonda, e che della tavola rotonda ha i pregi e i difetti. Il saggio vero e proprio verrà più tardi, speriamo molto presto. Intanto possiamo vedere certi aspetti della vita di Giovannitti che non appaiono più oscuri come dieci anni fa, perché ne escono illuminati i punti focali. Ci conforta, peraltro, la certezza che il lavoro iniziato per un libro che tratti di Giovannitti e delle sue opere sarà presto una realtà, e vogliamo sperare che esso non anneghi nell’indifferenza dei molisani, anche se questi, come afferma Sabino d'Acunto (La Fiera Letteraria, n.27 del 7 luglio 1974, pag.31) non hanno ancora trovato un ritaglio di tempo e le poche lirette necessarie per murare sulla casa natale di Eugenio Cirese o di Lina Pietravalle o di Arturo Giovannitti un marmo che fosse affettuosa testimonianza di queste presenze nella vita nella cultura del Molise e doveroso segno del ricordo e dell’amore dei posteri.

Quelli, appunto, cui è demandato l’onore e l’onere di emettere l’ardua sentenza.
Che non è sempre di assoluzione, come quella che seppe meritare Arturo Giovannitti.

Da "Quasi una predica" articolo del Luglio / Agosto 1974 apparso su “La Parola del Popolo” a firma di Nicola Fiorelli

L’amico Matteo Fiorito da Montreal ci ha regalato una copia dell’inserto sopra citato, Giovanni Mascia ci sollecita un arricchimento della Fondazione Virtuale Giovannitti, Martino Marazzi nel Giugno 2001 pubblica un saggio su Giovannitti ed una raccolta di opere dello stesso.
Nessuno conosce l’opera degli altri, ma… strane coincidenze!
L’articolo sopra riproposto, lo avevamo in altre versioni ma, mai lo avevamo letto.
Doveva venire in Ripabottoni Matteo Fiorito per farci decidere. Lo abbiamo letto e vi abbiamo riscoperto lo stesso stato d’animo che ci impregnava quando avviavamo la Fondazione Virtuale, quando l’aggiornavamo, quando, - assenti quei tali esponenti del sottobosco culturale molisano -, come dice il Fiorelli nel suo articolo, insieme al popolo di Ripabottoni, il 7 gennaio 2001, trovavamo - il ritaglio di tempo e le poche lirette necessarie per murare sulla casa natale di Arturo un marmo che fosse affettuosa testimonianza e doveroso segno del ricordo e dell’amore dei posteri -.
E’ facile, dopo 27 anni, fare nostre le sue stesse parole e… constatare che nonostante gli anni le cose sono rimaste immutate. Se non fosse per il marmo, messo da noi e non di certo dalle istituzioni o dai partiti sinistri (ovverossia di sinistra) o dai sindacati, le cose sono rimaste tale e quale. Arturo Giovannitti è conosciutissimo all’estero, è conosciuto in Italia, è quasi sconosciuto a Ripabottoni ma… siccome crediamo nelle coincidenze, siccome Crediamo, continuiamo a pubblicare di Arturo.
Pubblichiamo il saggio che Martino Marazzi gentilmente ci ha inviato. Ci permettiamo, inoltre, di segnalarvi l’altra e più completa opera dello stesso Martino, una breve storia della letteratura italoamericana: Martino Marazzi, Misteri di Little Italy. Storie e testi della letteratura italoamericana, Franco Angeli editore, Milano, 2001 - libro già in commercio e che si può facilmente richiedere connettendosi al sito dell'editore: www.francoangeli.it; il libro, comprensivo di una ricca scelta antologica, poesie di Giovannitti incluse, uscirà l'anno prossimo anche negli Stati Uniti in traduzione inglese.

Naturalmente non potevamo fermarci qui e… pubblichiamo. Pubblichiamo, approfittando sempre del materiale datoci da Matteo Fiorito, la Nenia Sannita apparsa come inserto strenna Luglio Agosto 1974 su “La Parola del Popolo” con illustrazioni originali di Bianca Matrisciano.

Pubblichiamo e… aspettiamo. Aspettiamo che le istituzioni escano dal letargo, che i partiti non siano più sinistri, e contestiamo.
Contestiamo che la figura di Giovannitti appartenga soltanto ad una certa classe politica: Giovannitti appartiene all’umanità, appartiene a tutti coloro che si scagliano contro i soprusi, che difendono i deboli, difendono gli oppressi e… credeteci… non è detto che questi siano solo sinistri.

26 Agosto 2001
Lamaruliano

Arturo Pericle Tommaso Giuseppe Giovannitti (Tanti erano i suoi nomi) nacque a Ripabottoni il 7 Gennaio 1884 alle ore 11.13 (Atto n.5 parte prima) da Don Domenico Maria Giovannitti (Farmacista) e da Donna Adelaide Luisa Giovanna Evelina Levante. La sua casa natale era posta in Via Paolo Gamba al numero civico 1 ora divenuto 2.
Il nostro Giovannitti morì a New York il 31 Dicembre 1959.

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