Copyright 1997 -Editrice San Marco - Trescore Balneario (BG)
Avviato agli studi umanistici, egli si reca ancora adolescente nel Canada, dove trova accoglienza in una comunità protestante. Compiuti i corsi di teologia alla Mc Gill University di Montreal, viene inviato in missione come assistente pastore negli Stati Uniti. Nella nuova sede, colpito dalle tristi condizioni degli immigrati, aderisce al movimento sindacale rivoluzionario. Allo scoppio dello sciopero del 1912 a Lawrence, il sindacato lo invia sul posto con i suoi migliori organizzatori, tra i quali gli italiani Giuseppe Ettor, Carlo Tresca, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Funestato dallo scoppio di una carica di dinamite e dalla morte di una operaia italiana, lo sciopero che si disse 'del pane e della rosa' viene contrastato con dura reazione padronale. Il Giovannitti, con i compagni Ettor e Caruso, è processato a Salem per concorso in assassinio. Ed a Salem egli va incontro al momento più alto della sua vita. Giovannitti ha l'eloquenza nel sangue. Dai classici ha appreso a renderla sobria e vigorosa e, come nell'antica Grecia e Roma, egli perora la causa di persona, scrivendo una mirabile pagina in cui gli avvenimenti di quei giorni di tumulti, i personaggi e le loro azioni, rivissuti sul filo di un'accorta analisi psicologica, sono drammatizzati con vigorosa efficacia. L'avvenimento ebbe un'eco commossa in Europa e in tutto il mondo civile. In Italia si tennero comizi in ogni più piccolo centro. Nel paese natale, animato dall'avvocato Alberto Barbieri, operò un comitato per la difesa degli arrestati. Mussolini, allora esponente del Partito Socialista, parlò in difesa degli accusati in vibranti riunioni tenute in Emilia, in Romagna, in Puglia; scrisse articoli e presentò mozioni fino alla vigilia della sentenza assolutoria. |