Ripabottoni

Polvere,
silenzio costante.
Non ricordo colori;

Provare a gridare per farsi sentire
Mentre fuori fa freddo
È stato un attimo e tutto è finito.
Voglio tornare indietro per provare a cambiare
Non devo dimenticare ciò che non è più.

Uno, due, tre: perché? Perché? Perché?

L'urlo interminabile ci ossessionava
La sua origine: l'infinito
Il mezzo: il pianto di una bambina
Le nostre orecchie il bersaglio
E ci buttammo nella mischia
Il rumore delle spade coprì l'urlo
Le grida dei feriti lo fece dimenticare…
Il silenzio dei morti ce lo riportò alle orecchie
L'angoscia ci scalciò nella polvere.

La vedemmo, quella luce
La vedemmo
Troppo lontana,
troppo tardi.

Il buio ci avvolse
La polvere ci seppellì
I colori sparirono
I ricordi si materializzarono
In un unico tremendo
Sorriso di donna
Un attimo
E tutto sparì.

Dicembre 1999
Autore: Andrea Cristofaro

Nota di commento: Il paese nel ricordo di chi non ha avuto la fortuna di viverci a lungo.

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