R i p A m i c i







Italia si! Italia no! La guerra dei cachi…..
Questo era un motivetto in voga qualche anno fa lanciato da Elio e le Storie Tese.
Ora potremmo modificarlo un po' e cantare con lo stesso ritmo:
"Monumento si! Monumento no! La guerra dei cachi…."

Il Primo Marzo 2008, è stato presentato, dall'attuale Amministrazione, per bocca del Sindaco Michele Frenza, il progetto della nuova fontana in Largo "Spallate" e il contemporaneo progetto di spostamento del monumento.

Come al solito i fuochi di paglia ripesi hanno preso fuoco e… tutto potrebbe essere riassunto con un altro detto popolare…: Iè' Kègnàt' l'èppl'K… a pecu(o)r' 'ngopp' u' m'ntòn' e… guarda caso i più strenui difensori del monumento nell'attuale posizione sono gli uomini che si sono sempre definiti di sinistra, credo di aver sentito dalle loro labbra la parola "compagni". Ovviamente tutti sanno che i compagni e/o sé dicenti tali, sono strenui difensori della Patria, i massimi paladini della bandiera e delle tradizioni militaresche.

Comunque benvenuti a tutti coloro che vogliono difendere la memoria dei nostri avi che con il loro sangue hanno fatto l'Italia: Una, Grande, Nazione, Patria.

Nella riunione del Primo Marzo 2008, però, è emerso che di fatto sono contrari allo spostamento del monumento, in buona parte, coloro che vivono fuori da Ripabottoni e, guarda caso, coloro che sono maggiormente legati alla minoranza consiliare… Che sia vero amore per la Patria?

Un'altra cosa è emersa con grande chiarezza. Tutte le notizie che giravano sul monumento erano state attinte dal nostro sito.
Qualcuno… separatamente, non in pubblico, è venuto a ricordare le ultime parole di un mio articolo datato 11 Novembre 1997 e pubblicato su RipAmici ed ancora leggibile nelle pagine di storia.
L'articolo si chiudeva così:

E' iniziato, allora, un periodo in cui ogni amministrazione che si è succeduta alla guida del paese ha voluto lasciare il suo segno sul basamento del monumento:
Prima si commissionò una ringhiera, semplice e sobria;
poi si piantarono, nell'aiuola tra la ringhiera e il basamento, grandi alberi;
poi si tagliarono gli alberi;
poi si restrinse il basamento;
poi si aggiunsero i nomi dei caduti di tutte le guerre;
poi, infine, (1992) si tolsero l'aiuola e la ringhiera e al loro posto si circondò il monumento con una catena sorretta da bassi pilastrini in bronzo così com'è oggi.
Sino a quando????????


Lavoro in municipio da 25 anni e posso testimoniare che tutte le amministrazioni, nessuna esclusa, hanno sempre pensato allo spostamento del monumento. Tutti… anche coloro che oggi dicono di no!
Nessuno ha avuto, sino ad oggi, il coraggio di scriverlo ma tutti ci hanno pensato.

Del resto, non vedo perché uno debba vergognarsi delle sue idee… Se l'idea è tesa a migliorare, a cambiare per migliorare…. Perché no?

Esaminiamo la situazione insieme, con calma e sgombrando la mente da ripicche politiche, da personalismi.

Primo: "La fontana donata dal Baritono Piero Cappuccilli aveva bisogno di essere ricostruita".
Inadeguata dal punto di vista tecnico: "Era priva di pozzetto di scarico delle acque, impianto elettrico non a norma, fatiscente. Impianto idrico per i giochi d'acqua quasi completamente fuori uso. Marmi caduti e spezzati, statue gravemente danneggiate. Il rivestimento della vasca, interno ed esterno, sbrecciato, con molte piastrelle staccate".
Una fontana, insomma, da demolire e ricostruire daccapo.

Secondo. Rispondiamo alla domanda: "Ha un senso ricostruirla tal' quale, compresa di difetti, oppure ha più senso costruire un'opera migliorativa"?

Ricordo sempre un episodio che mi raccontava mio padre a proposito di quando la difesa delle tradizioni a volte va nella direzione opposta a quella che si prefigge:
"Un nostro vicino di casa in Via Ripetta, giovane ammodo, pieno di iniziative (Si parla degli anni cinquanta, primi anni sessanta, primi trattori) aveva sperimentato le nuove tecniche per la coltivazione delle patate. Raccolto eccezionale, per quei tempi, fuori dall'usuale per quantità e qualità del prodotto. Esperimento riuscito…. Da ripetere…. Certo, però…. La madre, Santa madre, pose il veto… Come? Abbiamo coltivato le patate sempre così… e sempre continueremo a coltivarle così. Risultato, al giovane ammodo non restò altro che emigrare in Canada, andare a cercare altrove le proprie fortune e… la madre restò sola a conservare le sue tradizioni, i suoi ricordi…"

Avere memoria del passato non significa che tutto vada cristallizzato.
Certo il monumento è stato messo lì con un preciso significato. Però anche l'apposizione del monumento ha modificato una realtà che lì voleva la vista della fontana, molto più vecchia. Il monumento, 1925, la fontana, nella versione che conosciamo, 1863.
Allora, quale tradizione salviamo??? La fontana, il monumento????

La piazza com'è oggi Quando fu costruito il monumento, nel 1925, non vi erano macchine. Il servizio postale era garantito da una carrozza a cavalli. Non vi erano autosnodati di 18/20 metri di lunghezza, la carrozza non raggiungeva di certo i dodici metri di un pullman moderno. La carrozza girava praticamente su se stessa. Oggi è un po' diverso. Non si può negare che le esigenze di viabilità siano cambiate. Non si può negare che il monumento crei qualche piccolo intralcio alla circolazione e… allora….

La Piazza senza monumento
La piazza com'è oggi Se riuscissimo in un colpo solo a riedificare la fontana, liberare la piazza, dare ancora maggiore lustro al monumento incorniciandolo direttamente in un panorama stupendo, sulle "Spallate", perché non farlo???? La Piazza senza monumento


Guardiamo insieme le foto che, essendo un fotomontaggio, possono solo dare un'idea di quello che sarà il risultato.

Aggiungiamo che di fianco alla nuova fontana, in una posizione ancora da decidere, sarà posta una bacheca ove sarà possibile leggere la storia del luogo, vedere le immagini del prima, del dopo ogni intervento…. Poi con la dovuta calma, sgombri da passioni, decidiamo qual'è il meglio per la nostra Ripabottoni.

Il Guest Book è a disposizione di tutti per esprimere il proprio parere.

Leggi anche il parere del Sindaco, su questo sito




Walter La Marca




| H o m e |