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della collina molisana
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Giovedì
11 Gennaio 2018

La storia di Maria

Vittima innocente...
in una storia di mera burocrazia...

Una data storica
di cui NON essere fieri.

Una strana, sterile e poco condivisibile nota della Prefettura di Campobasso ha disposto l'allontanamento immediato dei 32 migranti, richiedenti asilo, ospitati a Ripabottoni.
Ripabottoni ospita, o meglio ospitava, due centri per immigrati, richiedenti asilo.
Un CAS (Centro Accoglienza Straordinario), denominato XENIA, gestito da privati, con 36 ospiti, poi ridotti agli ultimi 32, operante dal 10 Ottobre 2016.
Uno SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e Rifugio), gestito dal Comune di Ripabottoni, con 12 ospiti (Ragazzi minori di 18 anni ufficialmente), operante dal mese di Ottobre dell'anno successivo e cioè 2017.
Prima di addentrarci nella storia di Maria, la piccola di nove mesi, inopinatamente allontanata da Ripabottoni, è bene chiarire la differenza tra un CAS e uno SPRAR.
Il CAS non prevede contributi da parte dei comuni che, anzi, hanno ricevuto, dal ministero, un contributo straordinario di 500 euro per ciascun migrante ospitato nel CAS. Lo SPRAR prevede, invece, un contributo del 5% da parte del Comune ospitante. Cioè, il comune tira fuori il 5% della spesa rendicontata dallo SPRAR. Ovviamente ciò può avvenire a mezzo compensazione per l'utilizzo dei locali, dei servizi.
Sia gli ospiti del CAS che quelli dello SPRAR possono espletare attività lavorativa decorsi sessanta giorni dalla presentazione della domanda di protezione laddove il relativo procedimento non si sia concluso ed il ritardo non sia ascrivibile al richiedente (Art.22 del D.Lgs.n.142/2015). Tratto dal sito http://www.sprar.it/aderire-alla-rete-sprar-7
Il Decreto del 10 agosto 2016 prevede una quota massima di finanziamento del progetto del 95%.
Di conseguenza, gli enti locali che aderiscono alla rete SPRAR vedono rimborsata la quasi totalità delle spese per i servizi sociali di competenza dell’ente messi a disposizione del progetto.
L’accesso al finanziamento richiede che la restante parte, ovvero almeno il 5% del costo del progetto, sia apportato dall’Ente Locale, dall’ente gestore o da terzi a titolo di co-finanziamento.
Il co-finanziamento può essere realizzato anche attraverso la valorizzazione di beni e servizi messi a disposizione per le attività di presa in carico dei beneficiari.

Entrambi, quindi, oltre a dare un rifugio a gente che fugge dalle persecuzioni, dalle guerre, dalle rappresaglie, a gente che ha rischiato la propria pelle nell'attraversare un mare sconosciuto, rappresentano una risorsa, se ben amministrati, per comunità allo stremo come la gran parte dei nostri paesi.
Entrambi, il CAS e lo SPRAR, danno lavoro, entrambi contribuiscono all'asfittica economia dei piccoli centri. Entrambi possono convivere, come dimostrato in tante realtà anche vicine e, si badi bene che, la chiusura del CAS di Ripabottoni non rappresenta una economia per lo stato italiano e/o la prefettura. Infatti sia i CAS che gli SPRAR vengono finanziati in base alle giornate di presenza dei vari migranti ospiti. Quindi è vero che il CAS di Ripabottoni non viene più finanziato dal 11 Gennaio 2018, ma in sua vece vengono aumentati, di pari importo, i contributi dei CAS e dei centri dove sono stati smistati i nostri migranti. E questo è uno dei primi perché a cui bisognerebbe dare una risposta.
Tutta la nostra storia nasce, per chi vuole giustificarsi, da una legge. Per chi ama la verità, tutto nasce da una circolare del ministero degli interni o meglio ancora da una direttiva del ministero degli interni del 11/10/2016 (Angelino Alfano). Nella direttiva il ministro scrive ai prefetti: "...vorranno operare affinché i centri di accoglienza temporanea eventualmente presenti sul territorio dei Comuni aderenti alla rete SPRAR vengano gradualmente ridotti...".
Nel caso di Ripabottoni la prefettura ha deciso di saltare la parola gradualmente e, ignorando le più normali norme di "Buonfare" ha deciso di buttare il sasso nello stagno ed allontanare,gradualmente, nell'arco di poche ore, tutti i 32 ospiti del CAS, tra cui anche una bambina di pochi mesi.
Da qui il risentimento di una popolazione che, ormai, amava come propri figli questi ragazzotti e ragazzotte, che, seppure con un colore della pelle diversa e dipinti, all'inizio, come gli uomini neri delle favole, erano stati capaci di far breccia nei cuori della gente.
Forse perché Ripabottoni ha vissuto in pieno l'emigrazione forzata dei primi anni dell'unità d'Italia. Forse perché dai 5.000 abitanti della fine dell'ottocento, Ripabottoni è scesa agli attuali 531.
Forse perché i nostri ragazzotti e ragazzotte non hanno dato mai fastidio, forse perché avevano ravvivato le nostre strade, i nostri campi di calcio.... forse...
Per tutti questi motivi, forse... sono entrati nei nostri cuori. Sono come i nostri figli emigrati in Italia e/o all'estero in cerca di fortuna, sono come i nostri padri che per primi hanno preso la strada per le Americhe. Sono 31 migranti adulti e una bimba di nove mesi. Una bimba nata in Italia, battezzata in Italia, con una madrina italiana. Sono 32 persone che frequentavano attivamente la Chiesa Cattolica, la Chiesa Evangelica, giocavano al calcio con la squadra di Ripabottoni nella seconda categoria, salutavano educatamente ogni volta che passavano per strada. 32 persone che mai e poi mai hanno dato fastidio. E adesso? Adesso cosa raccontiamo loro? Che sono stati cacciati e gli altri minori dello SPRAR restanto? Cosa raccontiamo, che l'Italia li ha cacciati? Che li ha cacciati il popolo di Ripabottoni? Cosa raccontiamo alla piccola Maria? Che non l'abbiamo voluta? Cosa racconterà da adulta ai suoi figli? Che l'italia l'ha rifiutata! Che il popolo di Ripabottoni l'ha rifiutata!
...Forse... Potrà raccontare un'altra storia:

UNA RACCOLTA DI VIDEO


La presentazione del servizio delle Iene su Ripabottoni e i suoi migranti.
4 Aprile 2018
Il servizio delle Iene su Ripabottoni
e i suoi migranti
4 Aprile 2018

24 Gennaio 2018

L'intervista con il Parroco

24 Gennaio 2018

L'intervista con il Parroco
Da un sito vietnamita
Vietnam: Ripabottoni - Villaggio di immigrati italiani Solidarietà unita 26/01/2018 10:00 GMT + 7
Ngu?i dân c?a m?t th? tr?n yên bình n?m ? mi?n Nam Italy m?i dây dã d? xu?ng du?ng tu?n hành d? ?ng h? ngu?i nh?p cu. Hon 150 ngu?i dân s?ng ? Ripabottoni, m?t c?ng d?ng ch? kho?ng 504 ngu?i...
puoi tradurre questa pagina con google traduttore...
Le persone di una tranquilla città del sud Italia sono venute recentemente in marcia per sostenere gli immigrati. Più di 150 persone che vivono a Ripabottoni, una comunità di soli 504 persone,
Il Quotidiano del Molise Online del 27/01/2018
Dal Quotidiano del Molise
del 27/01/2018
Festa di natale con 30 migranti alla
Da Primonumero
del 22/12/2016
Un vecchio articolo che la dice tutta....
Da Primonumero: Anche le iene a Ripabottoni
Da Primonumero
del 27/01/2018

Il Corriere della Sera

Alganews quotidiano on line

Ripabottoni: Il coro parrocchiale include i migranti richiedenti asilo
Ripabottoni: Il paese dell'accoglienza, dove i migranti sono benvenuti, benvenuti come i figli
Immagini: Miriam Sauro & Aldo Giammaria
Programmazione HTML e testi: Walter La Marca
5 Aprile 2018
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